IL FUTURISMO
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Il 20 febbraio del 1909, per iniziativa del poeta Filippo Tommaso Marinetti, viene pubblicato a Parigi, su "Le Figaro", il Manifesto futurista. Il movimento si mostrò particolarmente sensibile alla grande trasformazione che la società del tempo stava vivendo per quelle scoperte che, come il telegrafo senza fili, la radio, gli aereplani e l'automobile, stavano cambiando totalmente la percezione che fino allora si era avuto del tempo e dello spazio. Il secolo che nasceva sarebbe stato caratterizzato dalla velocità e l'arte, che da sempre legge e interpreta le cose del mondo, non poteva non tenerne conto. Gli artisti che aderirono al futurismo tagliarono nettamente con il passato, abolirono la prospettiva tradizionale (come aveva fatto Picasso con il cubismo) e ricorsero a soluzioni capaci di garantire una visione simultamea della realtà. Contro l' arte dei secoli precedenti si proponeva un'arte moderna, capace di esplorare il futuro, che alla staticità proponeva il dinamismo, alla calma la violenza, alla pace la guerra, all'antico il moderno. Tutte le forme espressive furono utilizzate, dalla pittura alla letteratura alla moda fino alla gastronomia.

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Nelle sue manifestazioni artistiche, in particolar modo quelle musicali, il futurismo è capace di far nascere una sensazione attivando una percezione sensoriale di natura diversa. Questo fenomeno, detto sinestesia, lega particolarmente il crearsi di un'immagine visiva in seguito ad uno stimolo acustico. A destra e a sinistra due esempi, uno futurista e l'altro ...... più moderno

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